Nicolosio Lomellino acquistò l'ultimo lotto di via Garibaldi, nel 1563 iniziò la costruzione del palazzo, affidandone il progetto a G.B. Castello. A Marcello Sparzo furono affidate le decorazioni a stucco del prospetto principale e dell'atrio. Il palazzo passò ai Centurione e successivamente ai Pallavicino. Le famiglie proprietarie modificarono sostanzialmente il palazzo, rispettivamente nel XVII e XVIII secolo, fino all'attuale sistemazione.
La famiglia Centurione affidò a Bernardo Strozzi l'esecuzione di affreschi alle volte del primo piano nobile. L'esito del lavoro non soddisfò la committenza, che annullò il contratto e gli affreschi, non finiti, furono coperti. Nel 2003, furono riscoperti e restaurati e ora sono una delle meraviglie del palazzo. Al secondo nobile sono presenti dipinti murali di Parodi, Lorenzo De Ferrari e Giacomo Antonio Boni.
Il palazzo affaccia verso nord su un cortile interno, chiuso da uno spettacolare ninfeo a opera di Domenico Parodi e su un grande giardino a due balze ornato da diverse fontane e statue. Nel muraglione di fondo è posta una grotta, con una scena di caccia al cinghiale.
Committente: Committente privato
Tecnica: restauro conservativo interno-esterno, con interventi importanti sui due prospetti laterali e su quello interno, rifacimento o consolidamento e ripresa di intonaci, rifacimento di parti delle coperture in abbadini d'ardesia, lavori su affreschi interni, su lapidei vari (manufatti in marmi, ardesia) ed in giardino su pavimenti a risseau, oltre a modifiche impiantistiche varie.
Direzione Lavori: Arch.F. Tommasinelli - Arch. G. Merlano
Alta Sorveglianza: Soprintendenza ai Beni Architettonici e Artistici della Liguria. Arch. G. Bozzo Arch. G. Peirano