Affacciato sulla piazza della Cattedrale il palazzo compare a nome di Sinibaldo Fieschi nel primo rollo dell’Inventario generale degli “alloggiamenti pubblici” della repubblica di Genova. Federico Alizeri attribuisce il progetto all’architetto vicentino Vincenzo Scamozzi a proposito della descrizione di un progetto mai realizzato riportata nel suo trattato Dell’idea dell’architettura universale. Eretto attorno al 1612 per la famiglia Ravaschieri, il palazzo è completato dall’architetto Bartolomeo Massone per ordine di Sinibaldo Fieschi nel 1618. Nel XVIII secolo la proprietà passa alla famiglia Negrone e poi ai De Mari, più precisamente al 1798 la proprietà risulta di Nicolò De Mari olim Costantino Negrone, mentre al 1840 circa risulta essere De Ferrari-Ravaschieri. |
Tecnica: restauro conservativo dei prospetti esterni, eseguito in tempi diversi (restauro frontale anno 2001), restauro laterale anno 2010/11.
Sul prospetto frontale, quasi interamente rivestito in marmo, pietra scura di Promontorio e ardesia, essenzialmente interventi di pulitura consolidamento e restauro su lapidei e un intervento limitato alla copertura orizzontale appoggiata sul tetto a falde.
Sul prospetto laterale, interventi di demolizione e rifacimento di intonaci a calce, interventi di pulitura consolidamento e restauro su lapidei e rifacimento di decorazioni a righe orizzontali.
Committente: Amministrazione proprietà del Palazzo.
Direzione Lavori: Intervento sul prospetto frontale su piazza San Lorenzo - Arch. Gloria Donegà. Intervento sul prospetto laterale su vico San Gottardo - Arch. Lodovico Thellung.
Alta Sorveglianza: Soprintendenza ai Beni Architettonici e Artistici della Liguria. Arch. G. Bozzo Arch. G. Peirano.